Antico borgo fluviale romano, Torgiano - come testimoniano numerosi reperti archeologici - fu costruita quale anello della cintura difensiva del comune di Perugia nell'ultimo quarto del XIII secolo.
Borgo fortificato, nel cui sottosuolo ancora corrono molti dei camminamenti scavati allora, ebbe un rapido sviluppo demografico e seguì le sorti della città dominante.
Entrando nel centro storico da Piazza Matteotti - dove un tempo si trovava l'antica Porta del Forno - e percorrendo Corso Vittorio Emanuele II, sulla sinistra si incontra l'Oratorio della Misericordia, al quale si affianca la mole della Chiesa di San Bartolomeo riedificata nel Settecento sulla duecentesca pieve (da vedere all'interno il Cristo Deposto dalla Croce di Felice Pellegrini, della scuola del Barocci, 1588). Di fronte è il secentesco Palazzo Manganelli, già proprietà della famiglia Baglioni, oggetto di restauro integrale; sulla destra, il palazzetto delle Manifatture Stocchi e l'antica residenza della famiglia Falcinelli.
Proseguendo lungo Via di Mezzo in leggera pendenza, s'incontra sulla sinistra il Palazzo Comunale, che si presenta nelle forme d'inizio Novecento, in angolo con Piazza Baglioni. Sull'altro lato della piazza è il barocco Palazzo Graziani Baglioni, una delle principali emergenze architettoniche della città, sede del Museo del Vino. Il palazzo conserva al piano nobile una galleria affrescata di fine Seicento, una ricca biblioteca e numerose sale arredate con mobili d'epoca. Al termine delle mura che delimitano il giardino del palazzo, si notano le antiche Scuderie, oggi sede della Pro Loco.
Giunti al termine di Corso Vittorio Emanuele II, sulla destra si trova l'Oratorio di Sant'Antonio, che ha affrescata sul lato esterno una Madonna con Bambino attribuita alla scuola di Domenico Alfani, il noto pittore perugino della prima metà del Cinquecento allievo di Raffaello.
Proseguendo in Piazza Umberto I e prendendo per Via Garibaldi, si apprezzano sulla destra l'antica residenza di Palazzo Graziani e, subito dopo, la secentesca Chiesa di Santa Maria nel Castello, collegata all'Ospedale medievale aperto sull'omonima piazza.
Risalendo la via, sulla destra si incontra il Museo dell'Olio, sistemato sui tre piani di un antico edificio destinato fino a pochi decenni fa alla molitura delle olive. Giunti in Piazza della Repubblica sulla destra si può visitare, presso la nuova Biblioteca Comunale, la Collezione delle Vaselle d'Autore per il Vino Novello; di pertinenza della Biblioteca è la piazza alle spalle dell'edificio, aperta su una panoramica veduta delle mura castellane.
Il giro delle mura cittadine, o di quanto ne rimane, permette di cogliere la forma urbanistica dell'antico castrum. Iniziando il percorso da Piazza Matteotti, si prende sulla sinistra Viale della Rimembranza che, fra due filari di cipressi, conduce alla medievale Torre Baglioni, simbolo di Torgiano, sino a raggiungere la Chiesa di Santa Maria dell'Olivello con pregevoli tele dei secoli XVI e XVII. Tornati in piazza, vediamo le mura dell'antico cassero, demolito nel Settecento per lasciare spazio al campanile della Chiesa di San Bartolomeo. Proseguendo lungo Via Pasquale Tiradossi, dove sono tuttora visibili alcuni tratti di mura castellane, si giunge a un ampio spazio delimitato da un pergolato aperto sulla valle del Tevere.
Raggiunto lo slargo davanti all'antica Porta di Sotto, in basso sulla sinistra si scorge l'antico palazzo abitato dai Signorelli, che al suo interno conteneva un piccolo oratorio. Continuando lungo l'alberata Via Giordano Bruno, si ritrovano altre porzioni della cinta medievale (nella tipica arenaria locale) dominata dall'imponente cassero esposto a nord, la Torre della Jaccera.
Completato il percorso delle mura di fortificazione e tornati nuovamente in Piazza Matteotti, si può ripetere la visita del centro storico facendo attenzione, questa volta, alla presenza di numerosi interventi di artisti contemporanei, che hanno voluto rendere omaggio alle origini e alla storia di Torgiano. Dalle sculture di Nino Caruso, noto ceramista (La Fonte di Giano in Piazza Baglioni rende omaggio alla divinità romana dalla quale la tradizione popolare fa derivare il nome di Torgiano) alle delicate pitture di Mario Madiai, il borgo cerca di coniugare forma e struttura, arte e territorio.